IL RETAIL E LA DIFFICILE ROTTA VERSO IL DOMANI

Solitamente affollati nei fine settimana, meta preferita da milioni e milioni di italiani, i centri commerciali si trovano oggi a soffrire una grave crisi a causa delle- corrette ma forse tardive?- disposizioni per il contenimento della diffusione del Covid-19 che limitano la mobilità delle persone e prevedono la chiusura della media e grandi superfici di vendita (ad eccezione delle ancore alimentari).

E’ difficile oggi stimare quale potrà essere l’impatto sul retail di tale crisi così come immaginare come questa forzata riduzione dei contatti sociali influirà sui nostri comportamenti relazionali anche dopo l’auspicata fine di questo momento.

Cambierà forse il nostro rapporto colon lo shopping? Ne ridurremo l’importanza nella nostra (alterata) scala di valori? Oppure il Covid-19 tra gli effetti collaterali avrà anche il definitivo boost dell’e-commerce, anticipando così un destino che il retail tradizionale sperava di dover affrontare solo fra qualche anno?

Sono molte le domande e poche le risposte.

Quel che è certo è che il retail non può attendere la fine della crisi e basta. Non può scendere in coperta sperando che la tempesta passi.

Bisogna restare al timone e governare una rotta pur tra flutti imprevedibili.

Questa crisi sarà da stimolo alla riorganizzazione delle reti e dei processi; ma potrà anche essere il volano per un ridisegno dei rapporti coi propri clienti.

Mai come oggi il Retail è chiamato a un ruolo di grande responsabilità, sia verso le proprie persone che verso i clienti.

Lo dovrà essere anche domani, quando non sarà più il tema della salute delle persone al centro, ma quello dell’ambiente in cui viviamo o, ancora in termini più estesi, quello della società.

 

@danielecazzani