8 MARZO – PER UNA TRANSIZIONE ROSA DEL RETAIL (MA NON SOLO)

“La presenza femminile nel retail, nei posti di potere, non serve soltanto alle donne, ma serve a migliorare la qualità del retail. Per tutti.”

Mi sono permesso di citare (con una minima modifica, sostituendo “retail” a “politica”) le parole dell’On. Tina Anselmi (staffetta partigiana, prima donna ministro nella storia della Repubblica italiana) per affermare  qualcosa di cui sono assolutamente certo (forse anche perché ho la fortuna di lavorare con una direttrice generale e una direttrice marketing, oltre che tante validissime colleghe 😉 ) ovvero che, per quanto sia evidente come l’anima del retail sia rosa (vi ricordate l’ipocrita apprezzamento per le commesse nei supermercati o le infermiere durante la prima fase della crisi vero?), purtroppo gli spazi apicali sono occupati per larga parte da uomini.

Un tempo si diceva che il problema della donne fosse l’istruzione, ma ora che le laureate di sesso femminile sono la maggioranza come la mettiamo? 

La verità è che la società sembra organizzata per disincentivare la crescita dell’occupazione femminile provando a relegare la donna nei ruoli di moglie e madre tout court, anche se le esperienze dei paesi nordici dimostra come sia possibile trovare equilibri corretti tra uomo e donna e rompere questo malsano incantesimo.

Il retail dovrebbe accelerare in questa direzione per trarne beneficio ora che ha bisogno di cambiare rotta ed essere leggero come una nuvola (per avere il coraggio i nuove scelte) e solido come una roccia (concreto e realista come solo una donna sa essere).

Certo, c’è anche bisogno che lo Stato incentivi questo cambio culturale e organizzativo della società con normative non tanto più “rosa” quanto, semplicemente, più “intelligenti” e inclusive.

Per questo dico che servirebbe un programma per la transizione rosa.

Buon 8 marzo a tutte le donne del Retail!

@danielecazzani